Sai che a Roma… ed esattamente a Genzano, il Colosseo fa il bis?
Sí, perché è proprio a Genzano che è stato ritrovato un anfiteatro decorato con marmi pregiati arrivati da tutto Mediterraneo e di proprietà dell’imperatore Commodo. La struttura misura circa 50 x 40 metri, con l’arena di 35 x 24. Stiamo parlando di una costruzione che poteva contenere piú di 1300 persone (tanto per avere un riferimento, calcola che il Colosseo di Roma poteva ospitare 70.000 spettatori in una struttura di m 188 x 156) e in cui era presente anche un palco imperiale.
La scoperta è avvenuta all’interno del complesso della cosiddetta Villa degli Antonini, la residenza imperiale esistente nel territorio dell’antica Lanuvio, dove nacquero Marco Aurelio e Commodo. Qui, dal 2010, il Center for Heritage and Archaeological Studies della Montclair University (USA), in collaborazione con il comune di Genzano, sta conducendo uno scavo didattico che continua a rivelarsi molto proficuo. Dopo una prima fase di scavo, in cui sono stati riportati alla luce alcuni ambienti termali, l’attenzione degli archeologi si è concentrata su alcune murature curvilinee che davano origine a una struttura ellittica. Le indagini sono quindi proseguite con l’ausilio del georadar, un’apparecchiatura non invasiva che, opportunamente utilizzata, consente, evidenziando le “anomalie” nella propagazione degli impulsi elettromagnetici inviati, di acquisire importanti informazioni su quello che è possibile trovare sotto la superficie terrosa. Ciò che è emerso è quello che è stato già ribattezzato come “il piccolo Colosseo“, databile alla metà del II secolo d.C.
Ricchissima si presenta la decorazione parietale, con un vasto campionario di marmi, dal giallo antico al granito rosa, dal serpentino al greco scritto e al pavonazzetto. I pavimenti non sono da meno, con mosaici costituiti da tessere in pietra e in pasta vitrea, e addirittura tessere di vetro ricoperte in foglia d’oro. Sotto l’arena, una scala elicoidale porta a un livello inferiore che, per analogia con il Colosseo di Roma, è plausibile pensare che fosse utilizzato per le macchine sceniche che dovevano rendere lo spettacolo ancora più grandioso.
La ricchezza della decorazione, del resto, doveva essere all’altezza di un imperatore: questo sembra infatti essere l’anfiteatro di cui ci parla l’ Historia Augusta, voluto e utilizzato da Commodo per cimentarsi nei combattimenti gladiatori di cui era appassionato.
Infine, a giudicare dalla presenza di di un canale sotterraneo che segue tutto il perimetro dell’arena, sembra che la struttura potesse essere utilizzata anche per le naumachie (battaglie navali). Questa però, al momento, è solo un’ipotesi, quindi non ci resta che aspettare con trepidazione la prosecuzione degli scavi!
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