Nuove scoperte archeologiche lungo la via Prenestina
Sai che a Roma… presente e passato continuano a intrecciarsi?
Questa volta siamo in via Prenestina 911, zona Tor Sapienza, in un’area di cantiere in cui dovrà essere realizzato un autosalone per conto di Valentino Auto, proprietario dell’area. Google Maps, grazie alla sua street-view risalente a dicembre 2011, ci mostra il vecchio padiglione industriale abbandonato che si trovava qui prima che iniziassero i lavori.
Gli scavi hanno permesso di riportare alla luce 6 mausolei monumentali a pianta quadrata databili alla prima età imperiale (I-II secolo d.C.), numerosi frammenti di decorazioni architettoniche, un tratto di strada basolata e un cimitero di 114 tombe, sia a inumazione che a incinerazione. Non tutte le sepolture erano in buono stato stato di conservazione, in quanto alcune avevano subito danneggiamenti già in epoca antica. In altre però, le ossa si trovavano ancora in connessione e spetterà ora agli antropologi raccontarci, a partire dallo studio degli scheletri e delle deposizioni, la storia e le credenze di questi nostri antenati della Prenestina.
Le scoperte risalgono al mese di marzo, e le indagini sono proseguite in totale riservatezza fino a pochi giorni fa, quando la Soprintendenza ha confermato la scoperta.
Alla vicenda puramente archeologica si è unito, peraltro, un “caso” che ha suscitato un po’ di trambusto: mentre era in servizio infatti, una pattuglia dei Vigili Urbani ha notato alcuni reperti appoggiati presso il gabbiotto della ditta incaricata dei lavori. Sospettando di trovarsi di fronte a uno scavo clandestino, gli agenti hanno fatto scattare ulteriori controlli e accertamenti, finché la vicenda non è stata chiarita, anche grazie all’intervento della stessa Soprintendenza.
Nonostante la presenza di cimiteri e mausolei sia piuttosto frequente a lato delle grandi vie consolari antiche, questo ritrovamento appare comunque di grande importanza, soprattutto in riferimento alla complessità del sistema di sepolture emerso, e sottolinea ancora una volta quanto ampio sia il potenziale archeologico di tutta l’area romana, dai grandi ai piccoli centri, passando per le aree periferiche senza soluzione di continuità.
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