12 Mar, 2017 | Notizie
Sai che a Roma… il Colosseo si tinge di verde?
Per la festa festa internazionale irlandese di San Patrizio, il 17 marzo, molti monumenti e luoghi simbolo in tutto il mondo vengono illuminati di verde, colore simbolo dell’Irlanda.
L’iniziativa prende il nome di Global Greening ed è stata ideata nel 2010 da Turismo Irlandese, l’ufficio per il Turismo irlandese, riscuotendo negli anni sempre più successo. L’anno scorso (2016) il numero di monumenti che hanno cambiato colore ha raggiunto quota 240, e quest’anno probabilmente crescerà ancora.
Venerdì 17 marzo 2017, giorno di San Patrizio, a partire dalle 21 e per circa due ore (salvo imprevisti tecnici…!), il Colosseo apparirà quindi in una caratteristica e suggestiva versione “green”.
L’evento riscuote molto successo sui social media, con foto del monumento e selfie condivisi con gli hashtag #globalgreening e #italialovegreen.
Oltre al Colosseo, in Italia si illumineranno di verde anche la Torre di Pisa, il Palazzo del Podestà a Bologna, il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, Piazza Mercurio a Massa e, a Cosenza, addirittura quattro monumenti: il Teatro Alfonso Rendano, il Castello Normanno-Svevo, il Municipio e le Fontane Danzanti.
All’estero il Global Greening coinvolgerà, tra gli altri, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi, il London Eye, l’Empire State Building di New York, il Cristo Redentore di Rio, la Grande Muraglia cinese e la fontana di Cibele a Madrid.
Qui sotto trovi i vari account social relativi all’iniziativa e il sito web di riferimento.
Telefono: 0039 02 48296060
Hashtag: #italialovegreen #globalgreening
2 Ago, 2013 | sai che a Roma...
Foto di Luciano Sciurba, tratta da foto.leggo.it
Sai che a Roma… ed esattamente a Genzano, il Colosseo fa il bis?
Sí, perché è proprio a Genzano che è stato ritrovato un anfiteatro decorato con marmi pregiati arrivati da tutto Mediterraneo e di proprietà dell’imperatore Commodo. La struttura misura circa 50 x 40 metri, con l’arena di 35 x 24. Stiamo parlando di una costruzione che poteva contenere piú di 1300 persone (tanto per avere un riferimento, calcola che il Colosseo di Roma poteva ospitare 70.000 spettatori in una struttura di m 188 x 156) e in cui era presente anche un palco imperiale.
La scoperta è avvenuta all’interno del complesso della cosiddetta Villa degli Antonini, la residenza imperiale esistente nel territorio dell’antica Lanuvio, dove nacquero Marco Aurelio e Commodo. Qui, dal 2010, il Center for Heritage and Archaeological Studies della Montclair University (USA), in collaborazione con il comune di Genzano, sta conducendo uno scavo didattico che continua a rivelarsi molto proficuo. Dopo una prima fase di scavo, in cui sono stati riportati alla luce alcuni ambienti termali, l’attenzione degli archeologi si è concentrata su alcune murature curvilinee che davano origine a una struttura ellittica. Le indagini sono quindi proseguite con l’ausilio del georadar, un’apparecchiatura non invasiva che, opportunamente utilizzata, consente, evidenziando le “anomalie” nella propagazione degli impulsi elettromagnetici inviati, di acquisire importanti informazioni su quello che è possibile trovare sotto la superficie terrosa. Ciò che è emerso è quello che è stato già ribattezzato come “il piccolo Colosseo“, databile alla metà del II secolo d.C.
Foto di Luciano Sciurba
Ricchissima si presenta la decorazione parietale, con un vasto campionario di marmi, dal giallo antico al granito rosa, dal serpentino al greco scritto e al pavonazzetto. I pavimenti non sono da meno, con mosaici costituiti da tessere in pietra e in pasta vitrea, e addirittura tessere di vetro ricoperte in foglia d’oro. Sotto l’arena, una scala elicoidale porta a un livello inferiore che, per analogia con il Colosseo di Roma, è plausibile pensare che fosse utilizzato per le macchine sceniche che dovevano rendere lo spettacolo ancora più grandioso.
La ricchezza della decorazione, del resto, doveva essere all’altezza di un imperatore: questo sembra infatti essere l’anfiteatro di cui ci parla l’ Historia Augusta, voluto e utilizzato da Commodo per cimentarsi nei combattimenti gladiatori di cui era appassionato.
Infine, a giudicare dalla presenza di di un canale sotterraneo che segue tutto il perimetro dell’arena, sembra che la struttura potesse essere utilizzata anche per le naumachie (battaglie navali). Questa però, al momento, è solo un’ipotesi, quindi non ci resta che aspettare con trepidazione la prosecuzione degli scavi!
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