Sai che a Roma… sembra incredibile?
Eppure continua a succedere: in pieno centro, a via Petroselli, dei nuovi, importanti resti archeologici sono venuti alla luce. E non si tratta dell’ennesimo muro di cui, con l’eccezione degli addetti ai lavori, ci si dimenticherà nel giro di qualche settimana: questa volta, all’interno dell’area sacra di Sant’Omobono, tra i resti del tempio della Fortuna e di quello di Mater Matuta, è emerso addirittura il basamento di un tempio risalente al VI secolo a.C., quando Roma era ancora governata dai re (sì, i famosissimi Sette Re di Roma di cui tutti dimenticano almeno un nome….!).
A scavare sono le Università della Calabria e del Michigan, con il coordinamento della Sovrintendenza Comunale. Quello che gli archeologi stanno mettendo in evidenza è il basamento del tempio di Servio Tullio, ed è, insieme al tempio di Giove Capitolino, il tempio in pietra più antico di Roma. Il muro rimesso in luce è in stile etrusco-italico, costituito da blocchi di tufo squadrati e messi in opera in modo accurato.
Oltre ad alcune decorazioni pertinenti al tempio, è stato possibile recuperare anche numerosi reperti riferibili agli ex voto dei fedeli.
Il tempio, anche grazie alla sua posizione dominante il porto fluviale del Foro Boario, era all’epoca un importante luogo di raccolta per i mercanti e i viaggiatori che giungevano in città, e ciò è testimoniato anche dai numerosi frammenti di ceramiche di importazione greca rinvenuti nell’area.
Queste le parole dell’assessore capitolino alla Cultura Flavia Barca in occasiona della presentazione della scoperta alla stampa: “Si tratta di un ritrovamenti bellissimo, che mostra il patrimonio eccezionale della città, ma anche il valore del lavoro prezioso degli archeologi che spesso, purtroppo, non viene valorizzato. Invece sono un pezzo importantissimo dell’opera di conservazione e valorizzazione della Roma antica”.
E noi di “sai che a Roma…” facciamo i nostri complimenti ai membri di tutta l’equipe di scavo, che nei 4 anni in cui si sono condotte le varie campagne archeologiche, hanno lavorato con impegno e professionalità in condizioni di grande difficoltà e disagio, soprattutto a causa della presenza di una falda d’acqua che li ha costretti a scavare nel fango, complicando il già complesso lavoro di lettura stratigrafica dell’area.
Beh, comunque, tanto per completezza d’informazione e prima che tu ti innervosisca perché non riesci a ricordarli tutti, i Sette Re di Roma furono, dal 753 a.C. al 510 a.C., Romolo, Numa Pompilio, Tullo Ostilio, Anco Marzio, Tarquinio Prisco, Servio Tullio, Tarquinio il Superbo.
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