Il Quirinale aperto al pubblico

quirinaleSai che a Roma… puoi visitare il Quirinale?

La residenza ufficiale del Presidente della Repubblica si trova sul colle più alto di Roma e, oltre al pregio architettonico della costruzione, può vantare anche, al proprio interno, numerose opere d’arte e arredi preziosi,  che ben rappresentano l’arte e la storia dal Rinascimento fino al Novecento, passando attraverso  il Settecento, l’età napoleonica e il regno sabaudo.
Del resto, la costruzione dell’edificio è iniziata nel 1583, e alla sua realizzazione e decorazione hanno partecipato importanti maestri dell’arte italiana, come Pietro da Cortona, Domenico Fontana, Carlo Maderno, Fedinando Fuga, Guido Reni…

I giorni di apertura sono il martedìmercoledìvenerdìsabatodomenica, dalle 9.30 alle 16.00 ed è possibile scegliere due diversi percorsi. Quello artistico-istituzionale, con Visita al Piano nobile e Piano terra, è gratuito (ma si paga 1,50 euro di prenotazione), mentre quello tematico, che permette di visitare Piano nobile, Vasella, Giardini, Carrozze e Finimenti, Piano terra, ha un costo di 10 euro, prenotazione inclusa (previste riduzioni e gratuità). Per prenotarti consulta il sito ufficiale e ricorda che la prenotazione va effettuata almeno con 5 giorni di anticipo, anche se i biglietti di ingresso invenduti si possono acquistare sino a un’ora prima dell’orario di inizio della visita presso INFOPOINT (Salita di Montecavallo, 15), pagando comunque la prenotazione.

Il Palazzo è chiuso nel periodo delle festività natalizie, per le celebrazioni della Festa della Repubblica e nel mese di agosto.

Le visite prenotate potrebbero subire variazioni in occasione di impegni istituzionali. In tal caso sarà possibile effettuare la visita in altra data ovvero ottenere il rimborso di quanto versato.

Ingresso: Via del Quirinale all’altezza di Via della Consulta – 00187 Roma.

Inoltre, da ottobre a giugno, ogni domenica  all’interno della Cappella Paolina, durante l’orario di apertura al pubblico, si tengono importanti concerti, secondo un vasto repertorio stilistico. Tali esibizioni vengono trasmesse in diretta da Radio 3 in collaborazione con Rai Quirinale, e questo è il calendario dei prossimi appuntamenti.

Una piccola curiosità è che il Quirinale, con i suoi 110.500 mq di superficie, è la più grande residenza di un capo di Stato, nonché il 6° palazzo più grande del mondo, mentre alla fontana dei Dioscuri collocata sulla piazza del Quirinale è legato un divertente aneddoto tipicamente romano.

A partire dal 31 maggio 2014 è possibile visitare il Quirinale anche attraverso il tour virtuale.

Cambio della guardia
 1 giugno ore 15.30 – Piazza del Quirinale – Cambio solenne della Guardia d’Onore da parte del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo

– dal 1° ottobre al 2 giugno, è: tutte le domeniche ore 16.00 presso la piazza del Quirinale.

– dal 3 giugno al  30 settembre: tutti i giorni alle ore 18.00

nel mese di agosto il cambio della guardia avviene all’interno del Palazzo quindi non è visibile dall’esterno

Maggiori informazioni (link esterno).

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Un ufficio da ridere…

cartello appeso in un ufficio pubblico

Cartello appeso nell’Ufficio Gestione Verde Urbano

Sai che a Roma… qualche volta negli uffici pubblici è possibile anche ridere?
Succede in questi giorni all’Ufficio Gestione Verde Urbano, dove fuori dalla porta è comparso un cartello che, nonostante abbia suscitato l’indignazione di qualcuno, a noi sembra davvero esilarante. Ne riportiamo fedelmente il testo, compresa la parte in cui le influenze dialettali riescono a prendere il sopravvento…

“Il pubblico si riceve nei giorni di martedì e venerdì dalle ore 10.00 alle ore 12.00 previo appuntamento telefonico. L’altri giorni dobbiamo lavorare. Si prega di non essere insistenti altrimenti ci vedremo costretti, anche se contrario alla nostra educazione, a prendervi a parolacce ed insulti”.

Il cartello è stato fotografato da un utente incredulo, che ha poi postato la foto su facebook, scatenando un tam tam mediatico che ha scatenato diverse reazioni, dall’indignazione, all’incredulità, passando per il divertimento.

Noi non sappiamo se il cartello sia vero o se si tratti di un semplice fotomontaggio, così come non possiamo dire se si tratti dell’opera di un impiegato ironico e giocherellone (o magari realmente scocciato dall’insistenza di qualcuno…), oppure della reazione di un utente infastidito dall’eventuale comportamento di qualche addetto.

In ogni caso, nell’augurarci che non si tratti di un reale messaggio istituzionale da parte di una Pubblica Amministrazione, speriamo di averti regalato un sorriso!

Aggiornamento: riportiamo qui sotto quanto postato dal vicesindaco Luigi Nieri sulla sua pagina facebook, in merito alla segnalazione dell’avviso:

“Questa mattina ci è stata segnalata l’esistenza di un incredibile avviso, offensivo nei confronti degli utenti, esposto in un ufficio dell’amministrazione capitolina. In qualità di vicesindaco e di assessore al Personale, ho predisposto un’immediata verifica: il cartello era effettivamente esposto presso i locali di un servizio operativo di supporto agli uffici di Gestione del Verde Urbano, spazio che, mi è stato assicurato, non è aperto al pubblico. Il cartello era una sorta di atto goliardico interno. Ho sentito l’Assessore all’Ambiente che mi ha confermato che il cartello è stato immediatamente rimosso, a tutela dell’immagine di Roma Capitale e della serietà dei suoi dipendenti, che si impegnano ogni giorno, fra mille difficoltà, a fornire il miglior servizio possibile alla cittadinanza.”

 

Modi di dire romaneschi: Chi se venne la spada, nun è boja

spada da boia. A Roma, chi se venne la spada, nun è boia!

Spada da boia. Roma, Museo Criminologico

Sai che a Roma… questo modo di dire è legato a un aneddoto particolare?

Chi se venne la spada, nun è boja” significa che chiunque rinunci alle armi, e quindi alla violenza, è una persona civile e di buoni sentimenti.
A raccontarci l’origine di questa locuzione è Giggi Zanazzo, nel volume Tradizioni popolari romane. La sua nascita risale ai tempi di papa Sisto V (papa dal 1585 al 1590), il quale aveva l’abitudine di mescolarsi alla folla in abiti civili o di semplice frate minore, per poter ascoltare indisturbato i commenti che il popolo faceva su di lui e sulla sua politica. E così, durante una di queste spedizioni, mentre sostava in un’osteria ebbe modo di vedere che un tamburino della sua scorta, per saldare il conto all’oste, stava vendendo la propria spada d’ordinanza. Al suo posto, rimise nel fodero una finta impugnatura con una lama di legno.
Il papa ebbe subito l’occasione di mettere in difficoltà il tamburino, perché il giorno seguente era prevista l’esecuzione di un gendarme pontificio che, abusando del proprio ruolo e della propria divisa, aveva commesso vari delitti e angherie. Il pontefice ordinò che a occuparsi dell’esecuzione, mediante il taglio della testa, fosse proprio il tamburino con la spada finta… Questi però non si perse affatto d’animo, e al momento di eseguire l’ordine gridò: “Dio mio, risparmiami la parte del boia… Fa’ che la mia spada diventi di legno!”. E quando sguainò l’arma, che effettivamente era di legno, tutti gridarono al miracolo.
Lo stesso Sisto V, di fronte a tanta arguzia e tanta audacia, non poté che ammirare lo scaltro tamburino, e finì addirittura per promuoverlo di grado!

 

Modi di dire romaneschi: Chi s’impiccia…

pasquino-212x300Sai che a Roma… un modo di dire diffuso soprattutto nell’Ottocento recitava “Chi s’impiccia, more co’ la pelliccia”?

Significa che le persone troppo intriganti sono destinate a fare una brutta fine: anche se nel frattempo sono riuscite a diventare ricche, tanto da potersi permettere di avere la pelliccia, moriranno con i vestiti addosso, e cioè di morte violenta e improvvisa.

Nel periodo delle lotte per la difesa della Repubblica Romana del 1849, questo modo di dire, già usato, conobbe una particolare fortuna, in quanto fu utilizzato come Pasquinata in coincidenza con il ritrovamento di alcuni cadaveri di soldati francesi, trucidati dalla popolazione dopo la caduta della Repubblica stessa.

Del resto, all’epoca tra romani e francesi non correva certo buon sangue… Si racconta che già durante le invasioni napoleoniche alcuni militari francesi fossero stati malamente uccisi e poi gettati nel Tevere dai romani: narrano le cronache che nel 1798 due ufficiali, in preda all’alcool, tentarono di violentare una bella popolana. La reazione fu immediata e i due furono squartati e appesi presso una macelleria. Sui cadaveri, un cartellino indicava quello che era il prezzo della carne di maiale.

In modo meno cruento, l’ostilità tra le due popolazioni è testimoniata anche da numerose pasquinate, come ad esempio quella del 1801 riferita all’arrivo a Roma dell’ambasciatore di Napoleone, un certo signor Cacault, accompagnato dall’addetto militare generale signor Saint Malot e dal segretario d’ambasciata signor Maury. In un quasi scontato gioco di parole italo-francese, il biglietto che fece la sua comparsa sul torso di Parione (cioè Pasquino) fu lapidario: “Cacò, S’ammalò, Morì”.

E per noi, restano modi di dire, racconti e piccoli motti scherzosi, che con  i sentimenti espressi ci fanno vivere in un attimo quasi un secolo di storia con la stessa autorità e molto più sentimento di qualsiasi manuale!

Iesus o Lesus? La medaglia sbagliata di papa Francesco

La medaglia con l'errore. La chiamata di San Matteo e il motto con l'errore (diametro mm 44)

La medaglia con l’errore. La chiamata di San Matteo e il motto con l’errore (diametro mm 44).

Sai che a Roma… è stata rapidamente ritirata dal commercio la medaglia coniata per celebrare il primo anno di pontificato di papa Francesco?

Il motivo è che era presente un grossolano errore: nella scritta sul rovescio infatti “Iesus” è diventato “Lesus”…

Niente critiche né polemiche, un errore può capitare a tutti, comprese le persone che lavorano all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, ma… fa sorridere  il fatto che nessuno, prima di mettere in commercio le medaglie, le abbia controllate!

La frase “incriminata” è tratta dall’Omelia 21 di san Beda il Venerabile e recita: VIDIT ERGO IESUS PUBLICANUM ET QUIA MISERANDO ATQUE ELIGENDO VIDIT, AIT ILLI SEQUERE ME (Gesù vide poi un pubblicano e, poiché lo guardò con sentimento di amore e di predilezione [=lo scelse], gli disse: seguimi).
[Testo preso da: Miserando atque eligendo: il motto di Papa Francesco].

Questo passo, inciso attorno alla raffigurazione della chiamata di Matteo, è molto caro a Bergoglio, in quanto legato a un importante episodio della sua vita: nel 1953 il papa aveva 17 anni e, il giorno della festa di san Matteo, avvertì nel suo cuore la misericordia divina e capì di essere chiamato a servire il Signore, secondo l’esempio di Sant’Ignazio di Loyola.

La medaglia, coniata in oro, argento e bronzo e opera dell’artista Mariangela Crisciotti  è stata messa in vendita il 9 ottobre, e solo in pochi (solo 4, a quanto sembra), l’hanno acquistata prima che venisse ritirata dal commercio.

A collezionare errori, nella vita quotidiana, siamo in molti, ma chi di sicuro chi si è accaparrato questo errore qui, non ha sbagliato per niente: chissà quanto varrà, tra qualche anno…!

 

Una volpe a Roma

Foto di Fra Nicolaus, dalla bacheca della pagina facebook di Trastevere

Foto di Fra Nicolaus, dalla bacheca della pagina facebook di Trastevere

Sai che a Roma… non ci mancano neanche le volpi?
Oggi (13 settembre) sulla pagina Facebook di Trastevere, interamente dedicata al XIII Rione di Roma e vero punto di riferimento per gli amanti di questo affascinante angolo di Roma, abbiamo fatto questa scoperta, e abbiamo subito pensato di condividerla anche con te!

Quella che vedi nella foto, è la volpe che ultimamente ha preso l’abitudine di visitare il giardino della chiesa di San Francesco a Ripa. Sembra che questa furbacchiona abbia iniziato a frequentare i lungofiume cittadini mentre era in corso la manifestazione estiva Lungo il Tevere, attratta dai rifiuti “mangerecci”, per poi arrivare a comprendere nel suo “territorio di caccia” anche il rione.

E la nostra amica è perfettamente a suo agio non solo nel tranquillo giardino della chiesa, ma anche nel traffico urbano: apprendiamo infatti dai commenti alla foto (scattata da Fra Nicolaus) che ieri mattina alle ore 8 la nuova diva del rione attraversava di gran carriera viale Trastevere, all’altezza di piazza Sonnino e del cinema Reale; alle 9.30 invece è stata avvistata in via Anicia, all’altezza della caserma Lamarmora, sede della polizia a cavallo.
Beh, che dire… sembra proprio che le strade cittadine non abbiano più segreti, per lei!

In ogni caso, anche se ci siamo già un po’ affezionati e ci piace molto l’idea di poterla incontrare tra i vicoli di Roma, ci auguriamo che decida presto di tornare in mezzo alla natura, in un habitat certamente più adatto a lei e dove, soprattutto correrà meno pericoli che nelle strade della Capitale…

Ancora una curiosità: non è la prima volta che alcune volpi vengono a visitare Roma.
Nel 2007 una volpe rossa di circa un anno, per qualche strano caso finì nei locali della redazione dell’Adnkronos.
Nel 2011 un altro esemplare decise di fare una gita culturale: l’animale fu trovato all’interno dei Mercati di Traiano, intrappolato nella cisterna rinascimentale con le anfore della collezione Dressel.
A ottobre del 2012 una volpe, forse investita da un’auto, si è rifugiata in un asilo comunale in zona Monte Mario ed è stata quindi salvata dai volontari dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali).
Alcuni filmati facilmente reperibili sul web testimoniano poi la presenza di una volpe nel quartiere di Primavalle a marzo del 2012, mentre un esemplare con i propri cuccioli è stato ripreso a luglio dello stesso anno.