Domenica a piedi. Il 26 marzo stop al traffico

domenica a piedi, domenica ecologica 26 marzo 2017Sai che a Roma… domenica 26 marzo è una domenica a piedi? Quindi non si circola all’interno della fascia verde? (clicca qui per conoscerne i confini)

Questa è la quarta e ultima (almeno per ora!) domenica ecologica decretata dalla giunta. Le modalità della “domenica a piedi” sono quelle consuete: il blocco sarà tra le 7.30 e le 12.30 e tra le 16.30 e le 20.30, con finestra salva-pranzo domenicale.

Fai attenzione all’orario, perché la notte fra sabato 25 e domenica 26 le lancette vanno spostate un’ora avanti: “Nun te sbaja’!”.

La multa per i trasgressori ammonta a circa 150 euro, quindi è meglio non rischiare, sia per la salute che per le saccocce!

In attesa di un vero piano per la mobilità che riesca a risolvere (impresa non facile…) il problema delle polveri sottili, le domeniche a piedi rimangono il mezzo più sfruttato per tentare di abbassare gli allarmanti livelli di Pm10 dell’atmosfera capitolina.

Il trasporto pubblico verrà adeguatamente potenziato, in modo tale da permettere comunque ai cittadini di potersi spostare e circolare agevolmente, anche per prendere parte alle Giornate FAI di Primavera che coincidono in  parte con la domenica a piedi.

Come sempre succede in questi casi, però, il divieto prevede una serie di deroghe ed eccezioni per alcune categorie di mezzi. Ecco chi può circolare durante la domenica a piedi:

 

1. veicoli a trazione elettrica e ibridi;
2. veicoli alimentati a metano e a GPL;
3. autoveicoli ad accensione comandata (benzina) EURO “6”;
4. autoveicoli ad accensione spontanea (diesel) EURO “6”;
5. ciclomotori a 2 ruote con motore 4 tempi EURO “2”;
6. motocicli a 4 tempi EURO “3”;
7. veicoli adibiti a servizio di polizia e sicurezza, emergenza anche sociale, ivi compreso il soccorso, anche stradale, e il trasporto salme;
8. veicoli adibiti a servizi manutentivi di Pronto Intervento e pubblica utilità (come ad es. acqua, luce, gas, telefono, ascensori, impianti di sicurezza, impianti di regolazione del traffico, impianti ferroviari, impianti di riscaldamento e di climatizzazione) che risultino individuabili o con adeguato contrassegno o con certificazione del datore di lavoro;
9. veicoli adibiti al trasporto, smaltimento rifiuti e tutela igienico ambientale, alla gestione emergenziale del verde, alla Protezione civile e agli interventi di urgente ripristino del decoro urbano;
10. autoveicoli per il trasporto collettivo pubblico e privato;
11. taxi ed autovetture in servizio di noleggio con conducente, dotati di concessioni comunali;
12. autoveicoli adibiti a car sharing, car pooling, servizi Piano Spostamenti Casa Lavoro (PSCL) attivati sulla base di appositi provvedimenti del Ministero dell’Ambiente e del Territorio e del Mare o dell’Amministrazione capitolina;
13. veicoli con targa C.D., S.C.V. e C.V.;
14. veicoli muniti del contrassegno per persone invalide previsto dal D.P.R. 503 del 24 luglio 1996;
15. autoveicoli impiegati dai medici e veterinari in visita domiciliare urgente, muniti del contrassegno rilasciato dal rispettivo Ordine; autoveicoli impiegati da paramedici in servizio di assistenza domiciliare con attestazione rilasciata dalla struttura pubblica o privata di appartenenza;
16. autoveicoli utilizzati per il trasporto di persone sottoposte a terapie indispensabili e indifferibili o trattamenti sanitari per la cura di malattie gravi, in grado di esibire la relativa certificazione medica;
17. autoveicoli adibiti al trasporto di persone sottoposte a misure di sicurezza;
18. autoveicoli adibiti al trasporto di generi alimentari deperibili, alla distribuzione di stampa periodica e di invii postali;
19. veicoli aventi massa massima non superiore a 3,5 tonnellate, adibiti al trasporto di medicinali e/o trasporto di materiale sanitario di uso urgente e i ndifferibile adeguatamente certificato, nonché al trasporto di valori;
20. veicoli utilizzati per il trasporto di persone che partecipano a cerimonie religiose programmate antecedentemente alla data della presente Ordinanza, cerimonie nuziali o funebri, purché i conducenti siano in possesso di appositi inviti o attestazioni rilasciate dai ministri officianti;
21. veicoli degli operatori dell’informazione quotidiana in servizio, muniti del tesserino di riconoscimento e con attestazione della redazione, o adibiti al trasporto di materiali a supporto del servizio di riprese televisive (es. strumenti di ripresa, gruppi elettrogeni, ponti radio etc.) relative ai telegiornali;
22. veicoli utilizzati dai controllori del traffico aereo in servizio di turno presso l’aeroporto di Ciampino e
Fiumicino, previa esibizione di apposita attestazione rilasciata da ENAV S.p.A.;
23. autoveicoli e motoveicoli a due ruote utilizzati da lavoratori con turni lavorativi o domicilio/sede di lavoro tali da impedire la fruizione dei mezzi di trasporto pubblico, con apposita certificazione del datore di lavoro;
24. automezzi adibiti ai lavori nei cantieri delle linee metropolitane in costruzione;
25. veicoli o mezzi d’opera che effettuano traslochi per i quali sono state precedentemente rilasciate autorizzazioni per l’occupazione di suolo pubblico dagli uffici competenti;
26. veicoli di imprese che eseguono lavori per conto di Roma Capitale o per conto di Aziende di sottoservizi, forniti di adeguata documentazione dell’Ente per cui lavorano o che eseguono interventi programmati con autorizzazione della regia;
27. veicoli utilizzati per la realizzazione delle iniziative promosse o patrocinate da Roma Capitale forniti di apposita documentazione rilasciata dai Settori competenti o di contrassegni rilasciati dall’organizzazione;
28. veicoli utilizzati nell’organizzazione di manifestazioni per le quali sono state precedentemente rilasciati atti concessori di occupazione suolo pubblico, forniti di apposita documentazione rilasciata dai Settori competenti;
29. veicoli dei commercianti ambulanti dei mercati domenicali, unicamente utilizzati per l’attività lavorativa, limitatamente al percorso strettamente necessario da e per il proprio domicilio;
30. veicoli dei Sacerdoti e dei Ministri di culto di qualsiasi confessione per le funzioni del proprio ministero

 

Colosseo in verde per San Patrizio – 17 marzo

Colosseo Verde per la festa di San PatrizioSai che a Roma… il Colosseo si tinge di verde?

Per la festa festa internazionale irlandese di San Patrizio, il 17 marzo, molti monumenti e luoghi simbolo in tutto il mondo vengono illuminati di verde, colore simbolo dell’Irlanda.

L’iniziativa prende il nome di Global Greening ed è stata ideata nel 2010 da Turismo Irlandese, l’ufficio per il Turismo irlandese, riscuotendo negli anni sempre più successo. L’anno scorso (2016) il numero di monumenti che hanno cambiato colore ha raggiunto quota 240, e quest’anno probabilmente crescerà ancora.

Venerdì 17 marzo 2017, giorno di San Patrizio, a partire dalle 21 e per circa due ore (salvo imprevisti tecnici…!), il Colosseo apparirà quindi in una caratteristica e suggestiva versione “green”.
L’evento riscuote molto successo sui social media, con foto del monumento e selfie condivisi con gli hashtag #globalgreening#italialovegreen

Oltre al Colosseo, in Italia si illumineranno di verde anche la Torre di Pisa, il Palazzo del Podestà a Bologna, il Pozzo di San Patrizio a Orvieto, Piazza Mercurio a Massa e, a Cosenza, addirittura quattro monumenti: il Teatro Alfonso Rendano, il Castello Normanno-Svevo, il Municipio e le Fontane Danzanti.
All’estero il Global Greening coinvolgerà, tra gli altri, la Basilica del Sacro Cuore a Parigi, il London Eye, l’Empire State Building di New York, il Cristo Redentore di Rio, la Grande Muraglia cinese e la fontana di Cibele a Madrid.

Qui sotto trovi i vari account social relativi all’iniziativa e il sito web di riferimento.

Telefono: 0039 02 48296060
Hashtag: #italialovegreen  #globalgreening

GRAArt: Street Art lungo il Raccordo

GRAArt, Maupal - Obelisco nasone work in progressSai che a Roma… con GRAArt il Grande Raccordo Anulare si trasforma in Art Gallery?

Già, perché grazie a questa iniziativa ben 10 luoghi, selezionati lungo il percorso del raccordo, vengono riqualificati grazie alla Street Art. Svincoli, sottopassaggi o discariche abusive, non importa. Grazie a GraArt e all’impegno dell’Anas e del MiBACT questi angoli desolati di periferia si trasformano in “luoghi naturali per lo sviluppo dell’arte contemporanea”, assicura il ministro Franceschini.

Il merito del progetto va allo street artist Diavù (David Vecchiato), quello delle donne sulle scalinate di Roma, per capirci, dei ritratti di Anna Magnani, Pasolini e Monica Vitti. Direttore artistico di GRAAr, Diavù è anche l’ideatore del progetto MURo (Museo di Urban Art di Roma), fondato sul concetto di un museo completamente integrato nel tessuto sociale e nello spirito dei luoghi. E, in un certo senso, possiamo considerare MURo come il papà di GRAArt.

I 10 murales di GRAArt, realizzati da artisti italiani e internazionali, si ispirano a storie e miti locali, mettendo in rilievo il legame del GRA con il territorio circostante.

Gli street artist hanno iniziato a lavorare a novembre 2016, e alcuni di loro stanno ancora terminando le opere.

Ma scopriamo più da vicino luoghi e protagonisti di questa importante opera di valorizzazione, sfogliando direttamente la Gallery qui sotto.

In zona Ottavia, e precisamente in via Casorezzo, il collettivo uruguaiano Licuado ha realizzato “I guardiani di Ottavia”, che tratta il tema dell’infanzia, con riferimento al vicino Ipogeo degli Ottavi e alla presenza nella zona del carcere minorile di Casal del Marmo.

 

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Nei pressi della via Appia, antica strada di sepolcri e mausolei, Camilla Falsini ha dipinto La vita e la Morte, in cui i bucrani richiamano le decorazioni dei monumenti funebri (via L. Mariani).

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Mauro Pallotta, noto come Maupal, prende in prestito e unifica in una sola immagine due simboli della città: l’obelisco, legato alla storia ufficiale, e il nasone di tradizione popolare. Il murales si trova in via P. Rosano, alla Romanina.

 

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Per il suo Martirio di Rufina e Seconda, uccise in questa zona nel 257 d.C., lo street artist Lucamaleonte si ispira al dettaglio di un quadro del 1625 e alla pianta di bosso, dalla quale il quartiere di Boccea prende il nome.

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In via di Boccea Veks Van Hillik si è cimentato con Shewolf Queen. La presenza della lupa è un riferimento piuttosto chiaro, mentre il coniglio e il grano richiamano l’Agro romano il legame con la Natura, legame ben radicato anche grazie alla presenza del parco del Pineto e del parco della Cellulosa.

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In via Aurelia, all’uscita del GRA San Pietro/Vaticano, Julieta XLF raffigura due immagini mitologiche che, con la loro iconografia e il loro stile, sembrano strizzare l’occhio al mondo etrusco e orientale.

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Chekos è intervenuto a Tor Vergata, in via della Sorbona, con l’opera “Ventrem feri Imperium”, colma di riferimenti alla Storia di Roma ei legami con la Campania Felix.

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Koz Dos, Nicola Alessandrini e lo stesso Diavù stanno invece dando gli ultimi ritocchi ai loro lavori, rispettivamente in via Damone (La Rustica), in via Collatina e in via Guglielmi a Torrino Mezzocammino.

Per protezione dagli agenti atmosferici e per facilitare la cancellazione di eventuali scritte realizzate da qualche invidioso e poco talentuoso graffitaro, le opere saranno ricoperte con una ”cera” speciale.  

Ogni realizzazione è corredata anche di una targa con un QR Code attraverso il quale  accedere al sito web del progetto e alle schede delle opere.  

Sciopero dei trasporti pubblici – mercoledì 8 marzo 2017

sciopero 8 marzo 2017Sai che a Roma… mercoledì 8 marzo 2017 lo sciopero globale contro la violenza sulle donne coinvolge anche il trasporto pubblico?

Allo sciopero generale del settore pubblico e privato infatti, partecipano anche i trasporti nazionali e, in molti casi, come a Roma, quelli locali.

A proclamare la protesta di 24 ore, i sindacati Usi, Slai Cobas, Cobas, Confederazione dei Comitati di Base, Usb, Sial Cobas, Usi-Ait, Usb, Sgb, Flc e Cgil. La mobilitazione coinvolge altri 40 paesi nel mondo e coincide con la Giornata internazionale della Donna. Tra i promotori, infatti, c’è il “Movimento Internazionale delle Donne” (in Italia con la partecipazione attiva del movimento “Non una di meno”) che intende protestare contro la violenza di genere e riportare l’attenzione su tutte le forme di violenza nei confronti delle donne.

A Roma quindi, l’8 marzo sono a rischio autobus, tram, metropolitane, le ferrovie Roma-Lido e Roma-Viterbo (la Termini-Centocelle è comunque chiusa per lavori fino al 12 marzo) e le linee di bus periferici della Roma Tpl.

Le consuete fasce di garanzia assicurano la regolarità del servizio fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20, ma nella notte tra l’8 e il 9 marzo i bus notturni e la linea 913 potrebbero essere sospesi.

Qualche disservizio potrebbe interessare anche lo sportello al pubblico di Roma Servizi per la Mobilità all’Eur (piazzale degli Archivi), il punto informativo di Termini, il check point bus turistici, il numero verde disbili (800154451), nonché il servizio del contact center 0657003.

Ricordati che lo sciopero interessa anche Cotral, che gestisce le linee di bus extraurbane. Dalle 8,30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio le corse non sono garantite. Consulta cotralspa.it.

Infine, le Ferrovie dello Stato hanno annunciato possibili disagi da un minuto dopo la mezzanotte della notte tra martedì 7 e mercoledì 8 e sino alle 21 di mercoledì 8 marzo. Rsta aggiornat@ su fsnews.it e trenitalia.com

Per essere costantemente aggiornat@ sulla situazione delle linee, puoi consultare i siti  muoversiaroma.it,  atac.roma.it,  agenziamobilita.roma.it, oppure twittare a @InfoAtac o a @romamobilità.

Elenco delle linee gestite da Roma Tpl: 08, 011, 013, 013D, 017, 018, 022, 023, 024, 025, 027, 028, 030, 031, 032, 035, 036, 037, 039, 040, 040F, 041, 041F, 042, 044, 048, 049, 051, 053, 054, 055, 056, 057, 059, 066, 078, 086, 088, 088F, 135, 146, 213, 218, 226, 235, 314, 339, 340, 343, 344, 349, 404, 437, 441, 444, 445, 447, 502, 503, 505, 543, 546, 548, 552, 555, 557, 657, 660, 663, 665, 701, 701L, 702, 703L,710, 711, 720, 721, 763, 764, 767, 771, 775, 777, 778, 787, 789, 808, 889, 892, 907, 908, 912, 982, 985, 992, 993, 998, 999, C1, C6, C8, C19

 

I confini della Fascia Verde

 

fascia-verde-zone

Sai che a Roma… questi sono i confini della Fascia Verde?

In pratica, all’interno del Grande Raccordo Anulare, sono escluse dalla Fascia Verde solo 4 zone (A, B, C, D), delle quali elenchiamo qui i limiti (le strade elencate sono percorribili):

Zona A
grande raccordo anulare;
via aurelia (fino a via di acquafredda);
via di acquafredda;
via di nazareth;
via di boccea;
via mattia battistini;
via del forte braschi;
via della pineta sacchetti;
via montiglio;
via arbib pascucci;
via della pineta sacchetti;
via trionfale;
via igea;
via della camilluccia;
via cassia (da piazza dei giuochi delfici a via pareto);
via pareto;
via g. fabbroni;
via flaminia nuova (da via fabbroni a via due ponti);
via dei due ponti;
fiume tevere;
grande raccordo anulare;

Zona B
grande raccordo anulare;
fiume tevere;
fiume aniene;
via dei prati fiscali;
viale jonio;
via ugo ojetti;
via arturo graf;
via kant;
via e. galbani;
via palombini;
via di casal dei pazzi;
via tiburtina (da via casal dei pazzi alla metro di s. maria del soccorso, incluso parcheggio di ponte mammolo);
via del frantoio;
via i. giordani;
via grotte di gregna (da via i. giordani ad  A24);
a 24 (fino a viale palmiro togliatti);
viale palmiro togliatti;
ferrovia roma – sulmona;
grande raccordo anulare;

Zona C
grande raccordo anulare;
ferrovia roma – sulmona;
viale palmiro togliatti;
via tuscolana (da viale palmiro togliatti a via
capannelle);
via delle capannelle;
via appia nuova (da via delle capannelle al g.r.a.);
grande raccordo anulare;

Zona D
grande raccordo anulare;
via ardeatina;
via di grotta perfetta;
via e. spalla;
via del tintoretto;
via laurentina;
via c. colombo (da via laurentina);
viale dell’agricoltura;
viadotto della magliana;
via della magliana;
via del trullo;
via affogalasino;
via del casaletto (da via affogalasino a via di
monteverde);
via di monteverde (da via del casaletto a via v. tizzani);
via v. tizzani;
via l. arati (da largo sacro cuore a via tizzani);
via del casaletto (da largo sacro cuore a piazzetta del
bel respiro);
via leone xiii;
via gregorio vii;
circonvallazione aurelia;
via aurelia (fino a via della stazione aurelia);
ferrovia roma – Pisa;
grande raccordo anulare.

Un complesso termale antico scoperto a Tor Vergata

Foto da adnkronos.com

Sai che a Roma… l’area di Tor Vergata nascondeva un impianto termale antico?
Le prime strutture sono venute alla luce nel corso di una serie di indagini archeologiche preventive che la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma ha avviato a giugno del 2013, in un’area destinata a edilizia residenziale ma che, visti gli esiti delle ricerche, diventerà una zona a verde.

Non è stato necessario molto tempo per capire che si era di fronte a qualcosa di grosso, e per ottimizzare le risorse necessarie alle indagini la Soprintendenza ha stipulato una convenzione triennale e rinnovabile con l’Università di Tor Vergata (Dipartimento di Scienze Storiche, Filosofico-Sociali, dei Beni Culturali e del Territorio), avviando così un cantiere didattico in cui, già dal 12 maggio e per un totale di 6 settimane, gli allievi dell’Università (sia laureati che studenti) scavano, documentano e studiano per scoprire quanto più possibile in merito a questi splendidi edifici. La planimetria degli ambienti si va definendo, i frammenti ceramici permettono di riconoscere nella prima metà del I secolo d.C. il momento di massima frequentazione dell’impianto termale, decorato con stucchi e affreschi figurati che, nonostante il duro lavoro, tengono alto l’entusiasmo dei giovani archeologi che lavorano sotto la sapiente direzione scientifica del dott. Roberto Cereghino.

Al n.1 taegula mammata

In due ambienti, uno absidato e uno tetralobato, il complesso termale, conserva ancora intatte le suspensurae, bassi pilastrini che sostenevano il pavimento creando un’intercapedine in cui circolava aria calda. Nell’area, a ulteriore conferma della funzione assolta dall’edificio, che misurava almeno 500 metri quadrati, sono stati trovati anche numerosi frammenti di taegulae mammatae. Si tratta speciali laterizi con piccole sporgenze sul retro, che venivano utilizzati come rivestimento delle pareti in modo tale da lasciare uno spazio tra la tegola e la parete vera e propria, permettendo così la circolazione dell’aria ed evitando danni alle murature di ambienti molto umidi (come nel caso delle terme), e creando inoltre un maggiore isolamento termico.

Con ogni probabilità a rifornire di acqua il complesso termale era la cisterna sotterranea a bracci, rinvenuta nella vicina via Galvano della Volpe.

Allo stato attuale delle indagini è stato possibile riconoscere in tutto 9 ambienti, che hanno restituito un consistente numero di frammenti riferibili a pavimentazioni in mosaico, a stucchi dipinti in rosso e azzurro e ad affreschi con motivi figurati, dei quali rimangono tracce anche sulle pareti. Intonaci di color celeste, blu, giallo, nero, rosso e verde… e chissà che non si riesca a scoprire qualche altro dettaglio sulle scene che potevano essere raffigurate. Se alcuni dei vani sono certamente identificabili come terme, le altre strutture sembrano potersi riferire a una lussuosa villa, utilizzata contemporaneamente alla struttura termale e proprietà di chissà quale facoltoso personaggio che aveva scelto di crearsi la sua oasi di pace proprio lungo la via Tuscolo-Fidene, il cui basolato è visibile a pochi metri dallo scavo.

Guarda la galleria fotografica dell’AdnKronos

Molto interessante, poi, è il fatto che la convenzione tra Soprintendenza e Università preveda, da parte degli studenti, oltre alle normali attività connesse con quelle di scavo archeologico (come il rilievo, il restauro e lo studio dei materiali), anche l’avvio delle attività di promozione e valorizzazione del sito, nella speranza, come ha osservato la stessa Soprintendente Mariarosaria Barbera, che le idee e il dinamismo delle nuove leve di studiosi possano davvero portare a un esempio replicabile di realizzazione e mantenimento di un parco archeologico nella periferia romana. Troppo spesso infatti, per mancanza di risorse economiche, i resti archeologici vengono indagati e poi ricoperti: sotto terra se ne garantisce la conservazione a costo zero, ma in questo modo la diffusione della conoscenza del territorio e della sua storia resta relegata a un ristretto settore di addetti ai lavori.

Questi ragazzi, ora, si trovano davanti una bella sfida… Che dici, ce la faranno?

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